E’ una tragedia epocale la fuga di migliaia e migliaia di persone dalla propria casa, dalla propria patria a motivo della “terza guerra mondiale combattuta a pezzi” (Papa Francesco). La nostra piccola organizzazione More cosa poteva offrire loro? Niente, se non la coscienza, maturata in questi 7 anni dalla sua nascita, che “un mondo unito e in pace” non solo è possibile ma è necessario e che per farlo basta pochissimo: “la lingua della mente la lingua del cuore la lingua delle mani” (Papa Francesco). Sono questi i linguaggi che caratterizzano le nostre attività, finora rivolte principalmente a bambini e ragazzi, ma che lo statuto nostro ha previsto da sempre adatte ad ogni età della vita. Quando i primi migranti hanno bussato alla porta del nostro cuore – già dal 2012 – abbiamo detto di sì e sempre sempre essi ci hanno colmato di gioia e di sorprese. Ora, dal 27 agosto 2015, per incarico della Provincia Autonoma di Trento, More è diventata soggetto attuatore in Giudicarie delle politiche rivolte ai migranti, anzitutto gestendo l’accoglienza nella casa “Don Santo Amistadi” di Roncone. Tutti vi possono collaborare: con lavoro volontario che si affianca e si coordina con le figure assunte e retribuite e con donazioni.
Ed ecco il progetto “ApriAMOci” che ci ha fatti conoscere alla PAT e sulla cui base abbiamo ricevuto l’incarico formale.
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